sabato 31 maggio 2008

703CHRISTINA DODD Dolce ricatto

Clarice e le sue sorelle, principesse del regno di Beaumontagne, devono lasciare il paese e vivere sotto mentite spoglie: la loro esistenza è infatti minacciata da un gruppo di ribelli. Senza denaro, Clarice è costretta a lavorare, ma un giorno il conte Robert MacKenzie la invita al clastello. I due diventano presto amanti, finché lui non la obbliga a prendere parte a un pericoloso imbroglio: fingersi la donna, un tempo sedotta e abbandonata, dell'infido colonnello Ogley. Clarice accetta, ma da quel momento per Robert sarà difficile riconquistare il suo cuore...
RISTAMPA DAL 2005 DI UN LAVORO DEL 2004
ROMANCE STORICO EUROPEO (SCOZIA REGENCY)
GIUDIZIO: C-
SENSUALITA': Warm (caldo).
Dolce ricatto, pubblicato in prima edizione l'anno scorso è stato recentemente pubblicato in edizione economica. E' il primo libro di una serie, sebbene ci siano collegamenti dai libri di almeno una delle precedenti serie. La principessa Clarice (non ci si rivolge quasi mai senza il suo titolo) è la seconda di tre principesse esiliate dal piccolo regno sui Pirenei di Beaumontaigne. Con la sua sorella più piccola, Amy, la principessa Clarice viaggia per l'Inghilterra come una specie di dimostratrice Avon, vendendo la crema di bellezza reale segreta in orgine, inventata dalla nonna, regina vedova Claudia. Sebbene usi il suo vero nome e con coraggio si vanti del lignaggio reale perchè vende di più come reale, Clarice sta anche fuggendo da qualcuno - ci racconterà chi in seguito - cosa che rende la sua mancanza di discrezione un po' difficile da capire sia per il lettore che per l'eroe.
Robert McKenzie, conte di Hepburn e signore del villaggio scozzese di Freya Crags, è ritornato dalla Guerra della Penisola da uomo tormentato. Quando vede la bellissima, in maniera imbarazzante, principessa Clarice entrare nella piazza cittadina, decide immediatamente che la userà per i suoi nefasti progetti di vendetta. Quando lei non accetta immediatamente, la ricatta. Quando lei gli chiede di sapere come pensa di poterlo aiutare nei suoi piani, le dice solo come e perchè... dopo. Entrambi dicono questo. Varie volte.
Per le prime 80 pagine non ero sicura se Dolce Ricatto sarebbe stato un racconto mediocre di fate, cosa a cui il personaggio di Barbie tutta presa di sè della Principessa Clarice sembra adattarsi, o un racconto di cupa, seria, tormentata vendetta che si adatta di più al personaggio di Robert. Avrei intrapreso entrambe le soluzioni. Alla fine prende la via del racconto fosco di vendetta, con l'esigenza di Clarice di tornare a Beaumontaigne e la vita di una Principessa amareggiata in modo conveniente e cerimonioso. Cosa che mi andava bene, perchè non piaceva molto. La sua esigenza di tornare a Beaumontaigne sconvolta da una rivoluzione è incentrata sul suo essere una Principessa, avere bei vestiti e vivere a palazzo. Non dice mai una parola sulla gente di Beaumontaigne. Non posso fare a meno di paragonare Clarice ad Olympia di Seize the Fire di Laura Kinsale e Clarice non esce bene dal confronto.
Il modo in cui tratta la sorella Amy era proprio quanto vedevo come la regalità martirizzata di Clarice. Amy è la sorellina di Clarice, la principessa che, poichè è più piccola e non è sicura o graziosa come la sorella, arriva in un villaggio stabilito alcune settimane prima di Clarice e si stabilisce come una scialba sartina che sarà resa miracolosamente bella dalla crema reale. Clarice si affanna per mantenersi e cercare di finanziare il loro ritorno a Beaumontaigne. Quando Clarice accetta l'invito a restare a McKenzie Manor, in preda alla lussuria, non rivolge mai un pensiero ad Amy rimasta a Freya Crags, che lavora come una schiava per Mistress Dubb. la sarta del villaggio.
Robert, l'ex soldato ferito, farà quasiasi cosa per preservare la giustizia e per questo motivo è il personaggio più piacevole e credibile. La maggior parte degli altri personaggi, dalla principessa Clarice a Larissa Trumball al colonnello Oscar Ogley - anche la tenutaria della taverna, Hughina e i suoi cinque vecchi padroni - sono più che figure di cartone.
L'unica eccezione erano Amy e la sorella di Robert, Millicent. Poichè questo libro è il primo di una serie sulle principesse perdute, sono sicura che Amy avrà il suo libro, anche Millicent ne merita uno, ma poichè non è una aprincipessa, chi sa?
Mentre la trama del libro (più di un paio di filoni secondari non forniscono nessun effetto ulteriore) e lo stile erano all'inizio incredibili, alla fine Dolce ricatto si stabilizza in un racconto di vendetta leggibile e quasi piacevole. Il dialogo e le prime descrizioni evolvono in uno stile più maturo quando il libro procede, sebbene c'erano punti in cui pregavo per una più dura mano di editor. La Dodd ha una predilezione per regni immaginari nei Pirenei, poiché in Dolce ricatto compare non solo a Beaumontaigne e il suo regno fratello di Richarte, ma i reami di Serephinia e Baminia dei precedenti libri fanno un cameo. Queste cime e valli dei Pirenei sono diventate particolarmente affollate.
Se questo libro merita o meno dipende da che tipo di romance storico preferite. Se cercate un luminoso racconto di fate - con principesse - che cercano - il principe- e il lieto fine, penso che questo probabilmente vi soddisferà. Robert è un eroe d'azione, ma secondo me, proprio il sottolineare la regalità della Principessa Clarice è stato troppo. Coloro che lamentano la scomparsa di storici con eroi ed eroine che condividono le avventure, altrettanto probabilmente non eleveranno degli osanna dopo Dolce rivatto.
Sunny MacAllister da http://likesbooks.com
Serie "The Last Princess"
- Dolce ricatto
- The Barefoot Princess
- The Prince Kidnap a Bride

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