E' L'UOMO PIU' AFFASCINANTE DI LONDRA. E SARA' SUO...
Penelope Featherington è segretamente innamorata di Colin Bridgerton, il fratello della sua migliore amica. Da anni lo osserva da lontano ma all'improvviso si rende conto di non conoscerlo affatto. Lo stesso Colin, rientrando da un viaggio all'estero, scopre che molte cose sono cambiate. Soprattutto Penelope: ora non riesce a smettere di pensare a lei. E' davvero la donna che potrà renderlo felice?
2002
ROMANCE STORICO EUROPEO (INGHILTERRA REGENCY)
GIUDIZIO: B+
SENSUALITA': warm.
Mentre leggere Un uomo da conquistare mi ha divertito molto, recensirlo non è un passatempo. Soprattutto perchè le lettrici di AAR si aspettano un sommario molto dettagliato della trama della prima metà del libro.
Beh, in questo caso, non posso farlo per una ragione molto buona. Al di là degli elementi fondamentali della trama, fornire ogni altro dettaglio potrebbe rivelare con facilità l'unico spoiler che nessuno di coloro che stavano aspettando questo libro vorrebbe sapere: l'identità della cronista della società, Lady Whistledown. Vi dirò che è una soluzione molto soddisfacente. E quello che le lettrici astute dei libri della famiglia Bridgerton potrebbero dedurre (come me). Posso dire con sicurezza che se avete amato i libri precedenti della serie, sarete molto felici con questo.
Penelope Featherington è pazzamente innamorata di Colin Bridgerton. Dodici anni prima, si sentiva forte e dura - come puoi esserlo a 16 anni, totalmente presa dal bell'aspetto, dal fascino attraente, e dal sorriso apparentemente omicida del terzo rampollo Bridgerton. Ma, diversamente da questa infatuazione adolescenziale, anche dopo tutti questi anni è ancora appassionatamente innamorata dell'inconsapevole Mr Bridgerton.
Sebbene Colin Bridgerton pensa al mondo di Penelope, la vede, sfortunatamente, come la noiosa, goffa, migliore amica della sorella Eloise. E, sebbene la madre un tempo si era imbarcata in una campagna volta a convincerlo che Penelope sarebbe stata la moglie perfetta con un risultato traumatico sia per Colin che per Penelope - semplicemente lui non aveva mai pensato a lei in maniera romantica.
Ma dal ritorno da uno dei suoi molti viaggi, Colin all'improvviso ha iniziato a vedere la Penelope ora matura in una nuova luce - come la donna brillante, divertente, di talento e, sì, bella che è. Ma, poichè il percorso del vero amore non procede mai liscio, le cose prendono una deviazione precisa quando Penelope, Eloisa, il resto del clan dei Bridgerton, e virtualmente il ton, vengono presi dalla ricerca dell'identità della scrittrice che ha fatto una cronistoria così divertente della società negli ultimi dieci anni: l'elusiva lady Whistledown.
Julia Quinn è una di quelle autrici che fanno sembrare tutto devastante, le sue scene d'amore dolci e romantiche. Ma una scrittura che spiega questo senza sforzo prende una grande impresa di fatica e una grande impresa di abilità. E sebbene non sono solita paragonare una scrittrice a un'altra, nella mia mente il suo dialogo a volte evoca - ansito al sacrilegio! - Georgette Heyer al meglio.
Non si trascina neanche quando arriva alla caratterizzazione. Penelope è un personaggio particolarmente accattivante e realistico - così realistico, penso, che se Penelope non sei tu, è probabilmente qualcuno che conosci bene. Orgoglio giustificabile del suo talento, abilità e spirito. La fiducia dura da battere di Penelope in tutti e tre è accoppiata solo alla sua completa mancanza di fiducia nelle condizioni sociali. Colin, d'altra parte, è una di quelle persone a cui tutto riesce senza sforzo e a cui tutto deve essere di nessun senso. Disperando di trovare uno scopo nella vita, la sua insoddisfazione è molto più di una semplice noia di un ricco ragazzo superprivilegiato, ed è, invece, l'epifania di chi ha costeggiato troppo a lungo e lo sa.
Un altro dono che Julia Quinn possiede è la riluttanza a riposare sugli allori. Con un passo audace per una scrittura con la reputazione di aderire al lato leggero, ha il buonsenso di andare oltre il lieto fine. Ancora più coraggiosa è la riluttanza di consentire ai personaggi di agire in un modo che è a volte decisamente poco sicura. Il libro è molto reale per questo.
Merita menzione che anche se il libro tratta in larga parte il soggetto di donne e della loro necessità di soddisfarsi fuori dal matrimonio e l'amore, il tono sembra sempre appropriato a me e, se non proprio storicamente accurato, beh in tono sia con i personaggi che con il periodo. Le lettrici che si considerano pedanti per accuratezza storica sarebbero consapevoli, comunque, che l'approccio di Julia Quinn è a volte anacronistico, una critica che potrebbe essere facilmente applicata agli storici più umoristici e, nella mia mente, non interferisce in nessun modo con il poacere del libro.
Comunque ho avuto un grande problema. Per me, ad ogni modo, il momento della storia si affievolisce significativamente nell'ultimo quarto del libro. E, poichè le cose si erano strappate lungo alla famosa fino ad allora, il pendio è stato drammatico. Quello che avrebbe potuto essere un altro DIK della Quinn "si assesta" invece su un livello B+
Ancora, Julia Quinn è al massimo del suo gioco qui, e Un uomo da conquistare è uno sforzo di primo livello più che meritevole dal suo indubbio successo commerciale. E lo dirò una volta ancora perchè penso che sia facile dimenticare: ci vuole uno scrittore molto bravo per farlo sembrare così facile.
Sandy Coleman
SERIE BRIDGERTON
- IL DUCA E IO
- IL VISCONTE CHE MI AMAVA
- LA PROPOSTA DI UN GENTILUOMO
- UN UOMO DA CONQUISTARE
- A SIR PHILIP, CON AMORE
- AMARE UN LIBERTINO
- TUTTO IN UN BACIO
- IL VERO AMORE ESISTE
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