lunedì 14 aprile 2008

544 MEAGAN MCKINNEY Mystere

MYSTERE ERA IL SUO NOME. MISTERO ERA IL SUO FASCINO
Lady Moonlight è una ladra inafferrabile e misteriosa, terrore dell'alta società di New Orleans. Per beffare il giovane magnate Rafe Belloch, la delinquente non ha esitato a spogliarlo e lui ha giurato di vendicarsi e di smascherarlo. I suoi sospetti cadono sulla seducente debuttante Mystere Rillieux, che forse non è timida e angelica quanto vorrebbe sembrare. Ma il fascino di Mystere è autentico, e Rafe rischia di essere battuto anche questa volta dai suoi occhi color "nontiscordardime"...
GIUDIZIO: 2 cuori
Questo libro è assolutamente coerente con le mie due precedenti scorrerie nel territorio McKinney (che, per nota, erano Lavinia e The Merry Widow ) caratteristica di tutti e tre i libri: ambientazione a New York City nella seconda metà del XIX sec.; un’eroina costretta dalle circostanze a una vita di infamia, un uomo freddo, ingiurioso che non potrebbe, in alcuna circostanza essere scambiato con un “eroe”; sesso freddo, iroso e nessun romance.
Due anni dopo essere stato strappato dalla sua carrozza e derubato sotto la minaccia di un coltello da una donna mascherata e dalla sua banda in un bassofondo di Manhattan, Rafael Belloch incontra una giovane donna intrigante in una serata elegante. Mystére sta partecipando alla festa di Mrs Astor con suo zio, Paul Rillieux, che recentemente è diventato un membro del famoso ristretto circolo sociale dei decani, intrattenendo le ospiti di lei con dimostrazioni delle sue abilità “medianiche”.
Rafe è quasi certo che Mistére sia la donna mascherata che lo ha derubato dopo averlo costretto a spogliarsi e ad andare a casa in mutande. Egli è pure quasi convinto che lei sia la famosa lady Moonlight, una ladra di società che si infiltra nei balli e alle feste dell’elite e ruba i loro preziosi da sotto il naso.
Questa preoccupazione di provare le sue teorie su Mistére è così irresistibile da distrarre Rafe dal compito assegnatosi di distruggere la vita e la reputazione di Mrs Astor e del suo gruppo. Vedi, quando Rafe era solo un bambino, suo padre si suicidò dopo aver perso la sua considerevole fortuna in cattivi investimenti. Seguendo lo scandalo, la società di New York si rivoltò contro Rafe e sua madre, condannandola a una morte prematura in povertà.
Rafe, attraverso l’intelligenza e il duro lavoro, ha accumulato una fortuna ancora più grande di quella persa dal padre. Con essa, ha riacquistato la sua posizione in società con il solo intento di mettere in atto la distruzione di quelli che si voltarono contro la sua famiglia. Mistére ha anche un segreto obiettivo – ella usa parte del guadagno mal acquistato per cercare il suo amato fratello, preso da una banda 12 anni prima e di cui non ha avuto più notizie da allora.
La maggior parte del libro è occupata da Rafe che insegue Mistére e da lei che fugge da lui. Non vi è mistero – lui sa chi è lei, lei sa che lui sa, e noi sappiamo che tutti sanno. Non è ironia drammatica. È cos’, comunque, brutto e meschino. Per esempio, egli la insegue e la tiranneggia implacabilmente nonostante lei tenti di evitarlo, poi la incolpa di essere interferita con i suoi piani di vendetta. Credo che abbiamo pensato di credere che fosse un romance perché si dice così sulla copertina. Occasionalmente poi smette di aggrovigliarsi ancora di più da stupire perché l’altro “agitava un calore che pulsava nei lombi” o osserva le “richieste del desiderio fisico”. Ma quando egli prende la sua verginità, lei sta soffrendo per una ferita da arma da fuoco e lui solo gli mostra la cella del seminterrato dove vuole rinchiuderla se non collabora. Penso, onestamente, che questo tipo è così freddo che non posso credere che la lingua di lei non venga congelata da lui quando si baciano.
In queste circostanze, la razionalizzazione di lei che questa è come “una notte d’amore” che loro possono condividere prima che lei scompaia dalla sua vita per sempre è inesplicabile. La difficile infanzia di lei l’ ha ovviamente lasciata con una tale sbagliata idea dell’”amore” che non possiamo credere né nel suo giudizio né nei suoi sentimenti. Che carino.
Debbo concedere alla McKinney – ha approfondito l’ambientazione. La geografia, la società, i suoni, gli odori e la vita della New York del 1880 sembrano assolutamente autentici. Lei ha fatto il suo lavoro, e leggendo la sua descrizione di Manhattan e immaginando le concerie, le abitazioni e le fattorie dove ora si trovano uffici, torri, alberghi di piacere e infine venditori è una roba affascinate. Sfortunatamente “I Love New York” non è il romance che cercavo qui. Se ti sono piaciuti i due libri che ho menzionato prima, è possibile che questo proseguirà dritto sul tuo vialetto. Se cerchi una storia d’amore, questa è una fine morta.
Judi McKee

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