domenica 13 aprile 2008

531 JANET LYNNFORD Il cavaaliere della regina

PER LEI MISE IN GIOCO LA SUA VITA
Lord Matthew Cavandish ha salvato da un'aggressione lady Cordelia, damigella della regina Elisabetta, ricevendo in cambio la devozione della ragazza. Anche lord Matthew non è insensibile al fascino di Cordelia e in breve i due cadono l'uno nelle braccia dell'altra. Ma la felicità, per loro, è ancora lontana. L'aggressione era solo il primo atto di un nemico, crudele e invisibile, che sembra volere la morte di Cordelia. Per salvarla lord Matthew ha solo una possibilità: agire in fretta, rischiando tutto quello che possiede...
GIUDIZIO: 2 cuori.
Ambientato nella corte della regina Elisabetta, Il cavaliere della regina è il quinto libro della serie Cavendish di Janet Lynnford. Sebbene il libro sia ben scritto e abbia una trama decente, alcune lettrici (inclusa me) passeranno un difficile momento per capire un eroe che confronta l'eroina alla moglie morta in ogni corcostanza.
Matthew Cavendish, barone Graystock, è un capitano di mare rimasto vedovo da circa 13 anni. Egli ritorna ogni anno per vedere il figlio Carew. Matthew ha scelto che le donne della sua famiglia crescessero Carew perchè dopo la morte della moglie non si è permesso di darsi a un altro essere umano. Una tempesta aveva impedito a Matthew di attraccare l'anno prima, così sono passati due anni da quando ha visto il figlio per l'ultima volta. Quando lui e Carew alla fine si riuniscono, Matthew scopre che il figlio non ha più un'alta considerazione di lui e ora lo contraddice in ogni corcostanza.
Matthew è geloso nello scoprire che c'è una persona che il figlio ha incontrato a corte, una donna a cui Carew si rivolge per amore e conforto. Il suo nome è Cordelia ed è tanto bella quanto una principessa. Mentre Cory può prendere fra le braccia Carew, Matthew non può. Matthew è anche sconvolto nel realizzare che più tempo passa con Cory perchè qualcuno sta cercando di uccidela e la regina gli ha assegnato il caso. Nondimeno, Matthew continuerà a negare i suoi sentimenti per Cory perchè rifiuta di permettere a un'altra donna di soppiantare la morta Johanna nella sua vita.
Cordelia, viscontessa Westworth, è una vedova che è ancora vergine. Ha fantasticato per anni sull'amante dei suoi sogni: un pirata che veleggerà nella sua vita e sarà conquistato da lei. Quando ella incanta Matthew Cavendish, un barone il cui aspetto si adatta al ruolo, è seccata nel capire che non sarà mai l'uomo dei suoi sogni, poiché è troppo scontroso, troppo brontolone, e troppo determinato a non sposarsi più. Ancora, Cory non può contrastare l'intensa attrazione che nutre per Matthew. Sarà capace di vincere il cuore di lui nello svolgimento?
Sfortunatamente, molti lettori smetteranno di curarsene prima che Cory vinca qualcosa. Lei è un'eroina meravigliosa, coraggiosa, una protagonista degna non fa un romance di successo. Laddove l'eroina è amabile, l'eroe ha la tendenza a darti ai nervi.
Matthew non è un eroe semplice da amare, o anche da rispettare. Il fatto che abbia difficoltà a dare il suo cuore al figlio, dice tutto.
La ragione che la Lynnford porta a scusa del suo comportamento deriva dal fatto che ha paura di amare qualcuno dopo che la moglie Johanna è morta ... 13 anni prima. Dopo 13 anni, uno potrebbe solo sperare che Matthew sia maturato e sia diventato meno codardo nelle sue emozioni. Invece, questo è il bambino di cui stiamo parlando. Un uomo che ha rifiutato il figlio per tanti anni per una ragione, qualunque sia, non può risultare l'eroe del mio libro.
Questo ha la meglio fra i problemi nella relazione dei protagonisti. Noi tutti abbiamo letto romance che mettono in luce un eroe perseguitato dal passato di una moglie amata finché l'eroina non lo fa amare di nuovo. Generalmente non ho avuto reclami su una trama di questo tipo, ma in Il cavaliere della regina, Johanna gioca troppo a lungo il ruolo della moglie che è morta da 13 anni. Ogni cosa che la povera Cory fa è paragonata alla moglie morta. Se sorride, ricorda a Matthew del periodo felice con Johanna. Se dorme, gli ricorda come Johanna era solita dormire. Se Cory calma il figlio di Matthew, gli ricorda di tutte le cose che Johanna non ha provato. Santo cielo, ero sempre più annoiata di sentire il nome Johanna. Circa 150 pagine di questo racconto, ho iniziato a essere gelosa al posto di Cory, dal momento che l'eroina apparentemente non aveva inclinazioni ad esserlo. E' uno stato triste delle cose quando un'autrice riesce a farti irritare contro una donna morta. A parte l'eroe deprimente, Il cavaliere della regina è anche noioso. La trama è intricata ed è piano di fatti confusi, e in qualche modo fallisce a farli vivere e ad afferrare la tua attenzione. Forse questo deriva dallo stile dell'autrice, mentre tu tendi a sentire una certa distanza amotiva da tutti gli altri attori del libro. Leggi del dolore di Matthew, ma non lo senti realmente. Leggi della tensione sessuale, ma non ti trovi mai a vagare per la cucina per un drik freddo dopo aver letto le scene d'amore. In altre parole, leggi di quello che penso siano i sentimenti, ma in qualche modo i sentimenti stessi ti eludono. Fan accanite dei primi quattro libri dei Cavendish potrebbero gradire Il cavaliere della regina più di me. Sfortunatamente, i costanti riferimenti senza fine a Johanna, la moglie morta, e l'incapacità di attirarmi nella trama, hanno distolto questa lettrice.
Tina Engler

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