lunedì 21 settembre 2009

31 LOIS GREIMAN: Passione barbara


Sono passati sette anni dalla morte di Thomas, ma lady Fleurette Eddings non intende sostituirne la memoria nel proprio  cuore. Fino a un contatto tanto arcano quanto travolgente: quello con la pietra ancestrale della statua di Killian Hiltsglen, il Celta Nero, implacabile mercenario dei secoli passati. E secondo la leggenda, l'incontro con una donna in grado di conquistare il suo cuore può riportarlo in vita...
SETTEMBRE 2005
ROMANCE TIME TRAVEL (INGHILTERRA REGENCY)
GIUDIZIO: D
SENSUALITA': warm.
C'è voluto più tempo per me per capire cosa stava succedendo in questo libro. La copertina mette in mostra un torso nudo, un cavaliere incatenato - ahi! - e sulla fascetta di copertina si legge che è un medievale. All'interno non ci sono date fissate, ma dai vestiti, dal fatto che parlano di Almack e infine da una menzione a pag.59 del Principe Reggente si conferma che l'ambientazione è la Reggenza. Ma allora, perchè la nostra eroina e uno stormo di amici sono in vacanza a Parigi? Una Parigi che sembra influenzato dalle devastazioni della guerra?
Indipendentemente da ciò, Fleurette, la vedova Lady Glendowne, è lì e si imbatte in una statua del Celta Nero in un giardino pubblico. E' inspiegabilmente attratto da essa e dalla sua storia. La statua è nota per essere un cavaliere che fu trasformato in pietra dalla maledizione del suo cattivo signore, quando l'errore del Cavaliere provocò la morte del suo liege.
Tornata a Londra, Fleur ha degli incubi che si sono placati quando la statua del Celta Nero, improvvisamente e anonimamente, viene consegnata a casa sua. Dopo averla messa in giardino ed avendola visitata regolarmente, trovando un senso di calma e di protezione nella sua ombra. Ha bisogno di protezione perchè sembra che qualcuno voglia farle del male. Mentre viene avvicinata dopo un ballo, viene salvata da un grande, gigantesco e un po' confuso scozzese vestito molto stranamente (non incatenato per fortuna).
Sir Killian di Hiltsglen è molto confuso. Pensavo di essere a Parigi, ma ora è in una strana Inghilterra. Lui non sa perchè e dove si trova, ma sa che riguarda Fleur, perchè riconosce che il titolo di lei è lo stesso del suo signore. Alla fine capisce che è lì per proteggerla, ma quello che lui fa, la infastidisce (e anche a me). Compare nei luoghi più strani e dice cose come "I problemi sono un mio affare e ho paura del risultato" e "Giuro di tenere i vostri confini al sicuro dai briganti" Lei può chiaramente vedere che lui non appartiene a quei luoghi e gli chiede regolarmente "Chi sei?" a cui risponde sempre, se risponde "Io sono solo un uomo... io sono quello che vedi..." il che infastidisce lei (e me) di più.
Killian parla e agisce come uno scozzese medievale - vale a dire un sacco di dialetto e prepotenze - ma Fleur parla e agisce più come una donna di oggi che una vedova Regency. Indossa una giacca blu, guida la propria carrozza occupandosi di affari, cavalca da uomo, non ha una dama di compagnia - non c'è nulla di lontanamente Regency in lei.
Ci sono volute ben 150 pagine per capire il periodo e collocare i personaggi - troppo lungo. Le cose sono migliorate nella seconda metà in cui vengono esplorati il matrimonio di Fleur e la morte del marito in modo più dettagliato, e Killian l'aiuta a fare i conti con tutto, ma non è stato sufficiente a compensare tutta la confusione e le frustrazioni che lo precedono.
Cheryl Sneed

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