lunedì 21 settembre 2009

3 JUDITH IVORY: Amore e istinto

Louise Vandermeer, bellissima, brillante e viziata ereditiera americana, acconsente alle nozze con Charles d'Harcourt, nobile francese che non ha mai incontrato né visto. Ma sul transatlantico che la porterà fra le braccia del promesso sposo, Louise viene corteggiata e sedotta da un misterioso pascià, celato dalle ombre della notte. Il dilemma è ora nel suo cuore: potrà Louise sposare un altro uomo?
1997
FINE SECOLO (1890, OCEANO ATLANTICO E FRANCIA)
GIUDIZIO: A
SENSUALITA': hot.
Amore e istinto di Judith Ivory è uno dei miei romance preferiti di tutti i tempi e anche semplicemente uno dei migliori libri che abbia mai letto. Quando leggo libri o guardo film, in seguito ho una certa sensazione su di loro, una sensazione strutturale. Amore e istinto mi ha lasciata con una delle "sensazioni" più ricche, più voluttuose di sempre.
La storia è ambientata verso la fine del XX secolo. La prima metà del libro  si svolge sulla nave da crociera Concordia, la seconda si svolge in Provenza, in Francia.
La trama è abbastanza semplice. Combina il tema dell'amante sconosciuto con il tema della Bella e la Bestia. Louise Vandermeer è un'ereditiera e bella oltre la semplice immaginazione mortale. Il suo fidanzato, Charles Harcourt, è sofisticato, di successo e ben ammirato, l'uomo perfetto se volete, ad eccezione di un paio di sfortunati difetti. E' cieco da un occhio per una malattia infantile. Quell'occhio è ulteriormente distorto da una cicatrice. Ha anche un cattivo ginocchio e zoppica un po' quando il clima è sfavorevole. In altre parole, non è bello.
Louise accetta di sposare Charles senza averlo visto perchè voleva la libertà di una donna sposata. Mentre è sul Concordia in viaggio verso Nizza per il matrimonio, Charles, a sua insaputa, sembra essere sulla stessa nave. La seduce nella più completa oscurità. Ma la beffa gli si ritorce contro. Charles si innamora fortemente di Louise, ma lei è innamorata solo del suo amante di bordo, ignara che si tratti di Charles Harcourt.
Uno dei motivi per cui ho amato questo libro è a causa dei suoi personaggi. Non si vede un'eroina come Louise tutti i giorni. In realtà, non ho mai letto di una come lei. Non è una di quelle che si etichetta subito come simpatica. Ha 18 anni, è cresciuta nel lusso, più bella di Elena di Troia, del tutto consapevole del suo potere sul sesso opposto, annoiata dalla sua vita e infastidita da genitori e parenti.
Sembra qualcuno che potresti detestare? Ma Judith Ivory la rende molto più di un tesoro viziato. Louise è terribilmente intelligente. Riesco a malapena a pensare a qualsiasi eroina da qualsiasi altro libro che sia più marcata o più attenta. Come risultato, Louise è dolorosamente consapevole di come la sua vita sia circoscritta, sia per la sua ricchezza che per la sua bellezza. Le persone restano ammutolite dal suo aspetto. Non hanno idea di chi sia la vera Louise Vandermeer o voglia essere. Lei si difende abilmente dall'ammirazione sperticata da parte di uomini e dalla gelosia delle donne, mentre desidera essere qualcuno di più gentile, più saggio, una persona più aperta qualcuno che sia, in realtà, la vera Louise Vandermeer.
Non devi essere bella. Hai solo bisogno di avere 18 anni, essere confusa, senza meta, incompresa e sentirti come un'estranea per simpatizzare con Louise.
Charles Harcourt, dal lato opposto dello spettro, è anch'egli una vittima del suo aspetto. Con lui, la Ivory è riuscita a creare un uomo che merita una grande attenzione e si tormenta per il suo aspetto, ma che non è sminuito da questa preoccupazione apparentemente poco virile. Charles è maturo, comprensivo, generoso e di mentalità aperta. E' la persona con lui Louise si potrebbe aprire completamente. E mentre lui è stupito, sbalordito e agitato dalla sua bellezza. non siamo mai in dubbio che egli sia realmente innamorato: la sua forza, la sua perspicacia, il suo desiderio di migliorarsi, e la forza della sua volontà.
Louise, a suo grande merito, capisce e ammira il meno che avvenente Charles per tutte le sue meravigliose qualità. Col tempo, si innamora di questo Charles e sappiamo che entrambi hanno trovato la persona di cui avevano bisogno.
Come se tali personaggi così complessi, umani, in carne e ossa non fossero sufficienti, la Ivory mi entusiasma con la sua squisita padronanza della lingua. C'è qualcosa di inimitabile nella sua scrittura (lo so - ho provato e ho fallito). Non solo graziose similitudini, metafore, aggettivi e avverbi cadono liberamente dalla sua penna, senza mai degenerare in verbosità, scrive con energia, con un entusiasmo - quasi gioia - che non ho mai visto in nessun altro, tranne forse nel libro Afrodita di Isabel Allende.
La sua scrittura è tattile, olfattiva, gustativa. Quando descrive le perle, si sente la loro rotondità fresca e liscia. Quando descrive il cibo, si ha fame. E quando descrive i paesaggi, da Dio, sei lì. La Provenza prende vita nella sua penna così come avviene nei libri di Peter Mayle.
E quando scrive scene d'amore, avete bisogno di una doccia fredda.
A volte, dopo aver letto una storia d'amore, un sospiro e si è soddisfatti. Io non ero solo soddisfatta, ero stupita da Amore e istinto. Judith Ivory è una delle migliori scrittrici oggi, punto. E Amore e istinto, a mio parere, è la Iivory al meglio.

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