sabato 19 luglio 2008

MADELINE HUNTER: Il tutore

Vergil Duclaire, visconte di Laclere, è un uomo risoluto e affidabile, di costumi morigerati persino per la puritana Londra di fine Ottocento. Non a caso è stato soprannominato il Santo, nonostante l'aspetto attraente e la giovane età. Ma a dispetto di queste sue caratteristiche c del fatto che sia avvezzo a prendersi cura di tre fratelli minori, l'arrivo della nuova pupilla cui dovrà fare da tutore mette a dura prova ogni sua virtù. Miss Bianca Kenwood è infatti ribelle, sconsiderata, scandalosamente indipendente.. e del tutto incantevole. Sebbene sia destinata a divenire una grossa ereditiera, è più che determinata a intraprendere la sconveniente e riprovevole professione di cantante d'opera e a esibirsi sui palcoscenici di tutto il mondo. Assolutamente disdicevole, e quindi inaccettabile per il giovane visconte, che ha ben altri progetti per Bianca... almeno fino a una galeotta visita a sorpresa nel vecchio maniero di campagna, dove ogni certezza, ogni progetto, ogni risoluzione viene spazzata via dal turbine di passione che segnerà una svolta del destino nella vita di entrambi.
ROMANCE STORICO EUROPEO (REGGENZA INGLESE)
GIUDIZIO: C;
SENSUALITA': warm (caldo).
Avevo proprio altre speranze per questo libro di Madeline Hunter perchè avevo letto e mi erano piaciuti i suoi romanzi medievali. Per di più il retrocopertina alludeva a un eroe abbottonato. Uno dei miei tipi preferiti. Comunque Il tutore ha vari elementi da me non graditi nei romance e questi elementi rivelano un'esperienza di lettura piuttosto mediocre.
Miss Bianca Kenwood è una cittadina americana che è stata la fortunata beneficiaria di una fortuna inglese. Il nonno sconosciuto le ha lasciato molto denaro nel suo testamento, e Bianca progetta di usarlo per avviare la sua carriera di cantante d'opera. Lei è arrivata al suo talento naturalmente mentre la madre cantava anche lei per vivere dopo che il padre era stato ucciso nella guerra del 1812. Sfortunatamente per le sue ambizioni, nel momento in cui mette piede in Inghilterra incorre in un grande ostacolo - Vergil Duclairc, visconte di Laclere. Adam Kenwood, nonno di Bianca, aveva incaricato il visconte Laclere come tutore della nipote. Ma quando il fratello maggiore di Vergil, Milton, è morto, Vergil ha ereditato l'"onore". Quando incontra per la prima volta Bianca, lei è vestita in maniera provocante e canta su un palco. Egli interviene immediatamente, mandandola nella sua tenuta di campagna sotto la supervisione della sorella Penelope. Decide inoltre di farla sposare con il suo libertino fratello minore Dante. La fortuna di Dante dovrebbe aiutare l'insolvenza della sua famiglia, e Vergil non pensa che una donna possa resistere al fascino di Dante. Ma Bianca vi resiste. Non solo questo, ma inizia una campagna per rovinarsi agli occhi di Vergil in maniera tale che lui la lasci andare sul continente per allenare la propria voce. Ma tutti e due, nella loro reciproca antipatia, non fanno il conto con la loro altrettanto reciproca attrazione. Questa intensa attrazione rende le cose molto più complicate - e interessanti.
La prosa della Hunter è, come aspettato, liscia, e la storia stessa non ha nulla di critico. Se ti piacciono le eroine emancipate, intrighi politici, feste Regency e triangoli d'amore, questa storia potrebbe essere giusta. Non capita di gradire nessuna di queste cose, comunque.
Bianca è qualcosa di difficile da capire a fondo. In quanto cittadina americana potrebbe non essere abituata al modo di vivere circoscritto della nobiltà britannica. Le costrizioni sociali potrebbero essere state di meno. Ed è possibile che il suo amore per la musica possa averla ingannata alla spiacevolezza di evitare la società che avrebbe sopportato se avesse avuto successo nella carriera che si era scelta. Ma è ancora difficile capire perchè dovrebbe avere a che fare con la grande fortuna di ereditare denaro e trovare un visconte che la ami. E questa storia di "rovinarsi socialmente" è una delle meno preferite da me. Pensa fuori dal recinto, Bianca. E' in cinque anni che questo ostracismo sociale dovrebbe diventare divertente?
Il libro ha una trama secondaria relativa ad un ricattatore. Non è fatta male, ma neanche interessante. E' questa parte della storia che riguarda i personaggi del primo libro di questa serie, che non ho letto. Questi personaggi agiscono nel solito modo "Non è il mio libro, ma sono ancora affascinante, pericoloso e meraviglioso nei miei diritti", così è facile capire cosa stia succedendo.
Vergil è un eroe interessante. La Hunter gioca bene il lettore nel descriverlo, rivelare cose e riportarle indietro così che il suo vero carattere non viene mai esposto fino alla fine dela storia. Potrebbe avere usato un po' più formalismo, comunque. In qualche modo il suo rapporto tutore/pupilla con Bianca è sia troppo paterno che non abbastanza paterno. Maggior tensione (non di tipo sessuale) fra di loro sarebbe stata gradita. Una delle scene d'amore è giocata sul tema della tutela, e non mi è sembrata inappropriata. Infine Il tutore non funziona, secondo me, perchè non potrei accettare il conflitto della storia e, ancora, sembrava che come lettrice restavo a galla per le ultime 250 pagine. Ancora, diverse cose che rendono funzionanti i medievali della Hunter sono il suo illuminare periodi interessanti e i ruoli diversi che le persone giocavano in essi. Questo viene meno nelle ambientazioni Regency. Sono incorsa prima in Bianca, Vergil e Dante, e questa versione non era abbastanza originale per essere interessante
Rachel Potter
- The Seducer
- Il tutore
- The Charmer
- The Sinner

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