domenica 1 marzo 2009

GRS 562 RUTH AXTELL MORREN: Il lungo inverno


Inghilterra, 1817
Astro nascente del Parlamento Inglese, Simon Aguilar ha bisogno di una donna affidabile che si prenda cura di sua figlia Rebecca, gravemente malata. E in Althea Breton trova una persona a dir poco fantastica: bella e affascinante, lei proviene da una famiglia nobile e agiata, eppure ha rinunciato ad ogni privilegio per dedicarsi ai malati e ai bisognosi. Nonostante l'istintiva diffidenza che prova nei confronti di quel giovane ebreo che si è convertito al cristianesimo soltanto per agevolare la propria carriera, Althea accetta di occuparsi della piccina, con la quale ben presto sviluppa un profondo rapporto affettivo. la convivenza rivela un Simon molto diverso da quello pubblico, un padre affettuoso e devoto, una persona sensibile e di profonda onestà intellettuale, che ben presto la conquista. Solo lo scetticismo che lui ostent nei confronti della religione li divide...
2003
ROMANCE ISPIRATORE (INGHILTERRA REGENCY)
GIUDIZIO: C-
SENSUALITA': kisses.
Con il suo racconto di debutto, Ruth Axtell Morren affronta un soggetto difficile e spesso controverso! La conversione di un non cristiano. In questa storia, la giovane metodista Althea Breton va a lavorare come infermiera a casa di Simon Aguilar. Simon, un vedovo, è un giovane membro della Camera dei Comuni e un membro solo di nome della Chiesa inglese - egli è, in effetti, un Ebreo sefardita diventato altro.
La figlia di Simon, Rebecca, è invalida e ha bisogno di un'abile infermiera che si prenda cura di lei. Althea, la sorellastra di un amico di Simon viene raccomandata per il lavoro. Convertita al metodismo - un movimento che in quel periodo era molto più radicale di oggi - decide di lasciare la sua famiglia per vivere e lavorare nel povero East End di Londra, e come elemento della sua vocazione impara a fare l'infermiera. Da donna istruita, può anche educare Rebecca con lezioni di base.
All'inizio Althea e Simon hanno poca fiducia reciproca. Althea deve superare i suoi pregiudizi sugli Ebrei e imparare a trattare con l'ateismo del suo datore di lavoro e i modi di fare apparentemente freddi. Simon, da parte sua, è alternativamente annoiato e intimidito dalla sicura fede di Althea in Dio ed è tormentato internamente dai sentimeni che inizia a provare per lei. In cima a tutto, è consapevole dell'antisemitismo e teme che Althea possa avere pregiudizi, come molti Europei del tempo. Comunque, quando Simon e Althea passano più tempo insieme, ciascuno dei due inizia a rispettare e gradualmente ad innamorarsi dell'altro, nonostante i loro timori e contrasti sulla religione. Quando ciascuno impara a guardare l'altro con mente aperta e cuore, inizia a svilupparsi una relazione forte.
La trama intrigante, la politica del tempo, e il differente retroscena culturale dei due protagonisti avrebbero potuto dare all'autrice diverso materiale promettente con cui lavorare. Comunque questa storia resta ad un livello deludentemente superficiale. Sebbene si accenna a una grande agitazione interna, alla lettrice viene spesso raccontato più che mostrato quello che accade nei cuori dei personaggi. Per esempio, all'inizio della storia, la lettrice capisce le convinzioni di Althea relative agli Ebrei. Comunque dalla fine del primo capitolo improvvisamente viene "guarita" da tutti i suoi pregiudizi. Questo sviluppo avviene in maniera talmente semplicistica che è duro da accettare per la lettrice.
In più, la storia si concentra sulla conversione della famiglia di Simon e in genere sulla vita religiosa dei personaggi. Sebbene questa poteva essere una trama positiva, l'autrice mette troppe prediche in bocca ai suoi personaggi - in particolare di Althea - e lo fa in maniera così goffa che interrompe il corso narrativo. Anche se inizialmente mi piacevano i personaggi - il tono non necessario da preghiera mi ha fatto perdere interesse come tutto sembra essere piuttosto semplicistico e "troppo buono per essere vero". Il lavoro di Althea, Rebecca, parla spesso come un adulto in miniatura e, sebbene questo permette all'autrice di inserire diversi punti religiosi nel dialogo, rende allo stesso tempo Rebecca un personaggio piuttosto poco credibile.
La Morren inserisce molto retroscena storico nella storia che manca in molti storici del periodo Regency, e ovviamente ha fatto ricerche sul dibattito politico del tempo, come delle condizioni di vita della Londra e della cultura sefardita in Inghilterra. Questo porta alla storia una certa ricchezza, che è sfortunatamente più che neutralizzata dalle caratterizzazioni semplicistiche e la mano pesante che accompagna il tema ispirativo. Per quanto riguarda il tema della conversione alla base del libro, questa recensione non è la sede appropriata per la discussione.
Lynn Spencer

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Ciao Aghi, dunque dunque che dire la trama di questo libro che hai presenatato mi sembra si discosti un pò dal genere "romance"e voglio dargli una chance^^cosa dici faccio bene?
Hisa

Aghi ha detto...

Ciao Hisa,
è vero che si discosta un po'...ma francamente al momento non mi sta piacendo tantissimo...le è troppo...metodista!!!!!! è un po' esaltata vede il Signore (che mi assolva se pronuncio il suo nome invano)gli arcangeli ecc in continuazione! per me è una lettura davvero insolita, poi se a te può piacere...

Anonimo ha detto...

ecco adesso mi hai ammosciato la lettura... no dai bacchettona nooo..."tutta casa e siesa"specie siesa noooo^^
Hisa