domenica 27 settembre 2009

97 BRENDA JOYCE: La scelta di Eleanor


Irlanda, 1818

Rassegnata a non rivedere mai più Sean O'Neill, il suo grande amore scomparso da quattro anni senza lasciare traccia, Eleanor de Warenne accetta di sposare Peter Sinclair, un giovane e ricchissimo gentiluomo inglese che l'ama profondamente. Poco prima delle nozze, all'improvviso Sean ricompare ma non è più il giovane allegro e spensierato di un tempo: si è trasformato in un uomo duro, ostile, inasprito dalle tragedie che ha dovuto affrontare. E' tornato ad Adare soltanto per salutare un'ultima volta Elle, la compagna di giochi della sua infanzia, la donna che non ha mai dimenticato. E il giorno del matrimonio, cedendo alla passione, la porta via sotto gli occhi di tutti gli invitati e dello sposo allibito. Ha inizio così una lunga fuga costellata di ostacoli e incomprensioni, che metterà a dura prova il loro ritrovato amore e li costringerà a lottare per raggiungere, infine, l'agognata felicità.
2006
ROMANCE STORICO EUROPEO (IRLANDA REGENCY, 1810 circa)
GIUDIZIO: D
SENSUALITA': warm.
La scelta di Eleanor è il terzo libro della serie della famiglia de Warenne della Joyce, una famiglia formata quando il padre di Eleanor de Warenne, un conte irlandese, ha sposato la madre di Sean O'Neill, la vedova di un proprietario terriero irlandese di primo piano che è stato ucciso dagli inglesi. Hanno formato insieme una vasta famiglia di fratelli e sorelle, ma Elle non ha mai sentito un affetto fraterno per il fratellastro Sean. Lei lo ha sempre adorato, lo seguiva come un cucciolo e, all'età di sei anni, ha dichiarato a tutti che lo avrebbe sposato.
La tenuta della famiglia O'Neill è stata distrutta dagli inglesi. Sean, con l'aiuto di Elle, ha trascorso anni a ripristinarla amorevolmente. Ora che il fratello maggiore, un capitano della marina britannica che si è sposato e ha rassegnato le sue dimissioni, è ritornato a casa, Sean si ritrova inquieto, volendo partire e vedere un po' del mondo. Una 18enne Elle affranta gli strappa la promessa che tornerà per lei e gli dà un bacio decisamente non da sorpresa. Sorpreso, e confuso, Sean si congeda e scompare subito.
Quattro anni più tardi, la famiglia desume che sia morto e anche Elle ha deciso che non tornerà da lei. Così ora si ritrova a tre giorni del matrimonio con un bravo ragazzo, Peter Sinclair, l'erede di una contea inglese. Sebbene ami sempre Sean, sente la necessità di andare avanti con la sua vita.
Dopo aver trascorso due anni in carcere a Dublino con l'accusa di tradimento per aver ucciso un soldato inglese durante una sommossa, Sean è appena fuggito e sta andando verso una nave diretta in America con l'aiuto della associazione Irish Patriot. Sean è ora l'ombra di se stesso. E' stato essenzialmente dimenticato dalle autorità - e lasciato a marcire nel buio e nell'isolamento. La luce gli dà il mal di testa e i disturbi lo spaventano, il suo discorso è esitante e difficile. Mi piace l'eroe tormentato, così Sean si guadagna subito la mia simpatia e la speranza per un futuro felice.
La Joyce fa un ottimo lavoro nel fornire flashback, occhiate nelle vite di Sean ed Elle insieme mentre crescevano che mostrano la profondità e la longevità del rapporto tra il ragazzo serio e il diavoletto maschiaccio. Ero convinta del loro amore reciproco e pronto ad allietarmi per il loro incontro.
Quando Sean è a pochi chilometri dalla tenuta di famiglia, e viene a sapere dell'imminente matrimonio di Elle, è stato attirato nella sua vecchia casa quasi contro la sua volontà. La scena in cui scruta con desiderio attraverso la finestra e guarda il ballo d'addio è semplicemente straziante. Lui è sconvolto e scosso alla vista di come Elle sia cresciuta, in una bella e desiderabile donna. Si mette sualla sua strada la mattina successiva mentre lei è fuori a cavallo e la riunione è toccante. Elle è fuori di sé dalla gioia che sia vivo, e il desiderio di Sean di mettersi nelle mani di Elle, ma poiché è così cambiato e danneggiato, ha paura di farlo. Elle ha subito intenzione di partire con lui - nient'altro conta ora che lui è vivo e lei non ha intenzione di lasciarlo partire di nuovo.
Ho amato il libro fino a questo punto - un grande eroe ferito, una trama da amici-amanti avvolta attorno ad uno scenario di amici d'infanzia riuniti - tutte cose che mi piacciono, anche se mi sono dispiaciuta per il Caro Giovane Peter, che adora davvero Elle. Ma poi le cose precipitano - lentamente.
La scelta di Eleanor è lungo 560 pagine, ed è troppo lungo di circa 200 pagine. Quei flashback che mi erano piaciuti all'inizio cominciano ad annoiare come se fossero ammucchiati lì. I flashback precedenti servivano mirabilmente al loro scopo, ma mentre continuavano, molto dopo che lo sfondo era stato stabilito, diventano fastidiosi e un ostacolo alla narrazione.
Le stesse scene sono ripetute molto volte. Elle è determinato a scoprire cosa sia successo a Sean durante i 4 anni in cui è scomparso, anche quando sono in fuga e sono inseguiti dai soldati britannici che provano a catturare Sean. Lei prende e lo riprende finché lui si lascia sfuggire un fatto orribile al che lei dice che la smetterà di incoraggiarlo mentre lui esce fuori di rabbia. Poi torna e lei prende e riprende... Oy! Basta! Ci sono altre scene che ripetono allo stesso modo, ma questa era la più aggravante.
Ho avuto difficoltà anche a mantenere un volto impassibile mentre leggevo quello che la mia collega di AAR Anne Marble chiama Tristelibrismo. Semplicemente nessuno dice nulla. Lei grida. Lui sospira. Lei prega. Lui esita. Lei mette il broncio. Lui sussurra. Tutto in una pagina. E' molto raro avere ogni pezzo di dialogo passare senza ostacoli da un cambiamento. Era irritante in un primo momento, ma poi diventa divertente e mi sono  ritrovata a fare piccole scommesse su quanti parti di dialogo ci sarebbero stati in questa conversazione.
Vi è, nel cuore, una storia molto buona con personaggi avvincenti. Purtroppo, è sepolto sotto strati densi di flashback, banali ripetizioni e scrittura non uniforme. Sarei stata più breve, una versione più stringata di La scelta di Eleanor avrebbe avuto B. Tuttavia, questo non è quel problema.
Cheryl Sneed

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